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La (solita) rissa alle Erbe. Porotto (presidente Civ): “Così si uccide un centro storico pieno di vita”

11221855_10204729400020980_7101471342524434369_o(Marina Porotto, presidente del Civ “Il Genovino” e vice presidente della consulta Civ Ascom)

di Monica Di Carlo

Sono circa le 23,15 quando scoppia la rissa, la solita rissa. In piazza delle Erbe i tavolini non sono pienissimi: è una domenica d’estate. I locali a Ferragosto hanno lavorato bene, sia sabato sera, sia a mezzogiorno. Tanti i turisti a pranzo per i locali rimasti aperti, tanti i visitatori, ma anche i genovesi, la sera. La domenica notte, però, di gente ce n’è un po’ meno. Tutti stanno nei tavolini a chiacchierare e non si sente altro rumore che il vociare della gente, smorzato dagli ombrelloni. Quella che frequenta i bar della piazza, così come quella che va nei locali di San Bernardo, è gente che ha tra i 25 e i 50 anni. In mezzo alle due aree, in via San Donato, piazza Ferretto, salita Pollaiuoli, invece, di solito è l’inferno, un girone dantesco popolato di giovanissimi dediti all’alcol a basso prezzo da comprare nelle chupiterie (a 50 centesimi o un euro al massimo), nei market, negli artigiani alimentari, ormai tutti gestiti da stranieri. Un’altra bolla di degrado è rappresentata dalle scalette tra la pizzeria e la nuova scuola, in vico di Mezzagalera. Proprio lì, stanotte, è scoppiata la rissa. Solitamente, sui gradini bivaccano ragazzi, quasi tutti italiani, quasi sempre con una birra in mano. Non frequentano i locali, ma bivaccano lì di fronte. Spesso litigano, non di rado si prendono a spintomi e bottigliate. Così è successo anche ieri sera. In tre o quattro hanno cominciato a litigare e alla fine a picchiarsi erano una ventina. A farne le spese è stato un vetro della pizzeria. Chiamati dagli esercenti della piazza e dagli abitanti, i carabinieri sono arrivati per riportare la calma, ma molti, nel frattempo, se ne erano già allontanati, pronti a tornare, magari già domani sera. Le piante della pizzeria non esistono più: vasi e arredo verde sono distrutti da tempo. Ieri, a fare le spese della rissa sono state le piante di locali vicini. Qualche tempo fa è stata la volta di un vetro della nuova scuola. Poi, ci sono scritte e vandalismi ovunque, oltre ai manifestini attaccati con la colla che deturpano i muri dei palazzi. Le scale (che portano all’accesso dei posteggi sotterranei) sono spesso piene di vomito ed escrementi
<Così si uccidono una piazza e un centro storico pieni di vita, meta turistica – dice Marina Porotto, presidente del Civ “Il Genovino” e vice presidente della consulta Civ Ascom -. Questo tipo di episodi è sempre più frequente e non sono certo gli avventori dei locali a creare i problemi. Le scale sono diventate un ritrovo per alcolizzati. Non si tratta di stranieri, ma di punkabbestia e bevitori alterati che litigano tra di loro a volte, come stasera, lanciandosi bottiglie. Non è una situazione di pericolo, ma certo in turista che si trova a passare non ha una bella impressione. Poi ci sono i problemi di pulizia e di decoro, che sono piuttosto pesanti>.

Schermata 2015-08-17 alle 01.49.54(Le scale di vico di Mezzagalera di giorno, prima che venisse terminata la scuola)

Secondo Porotto <Bisogna cominciare a sanzionare non solo gli esercenti che, se bagliano, è giusto che paghino, ma anche i frequentatori della movida che non sanno tenere un comportamento dignitoso>. Per la presidente del Civ, comportamenti contrari al pubblico decoro e ubriachezza molesta devono essere perseguiti. il centro storico ha una grande importanza per il commercio genovese, è polo turistico per eccellenza. Va tutelato>.


(Nel filmato amatoriale, girato da un residente poco dopo la rissa, si vedono i carabinieri che chiedono i documenti a chi è rimasto sulla scalinata e i dehor dei locali dove i clienti continuano tranquillamente la loro serata)

In circostanze come quelle di questa notte, è necessario l’intervento delle forze di polizia, così come è accaduto, ma a monte di tutto, secondo il Civ, deve esserci la prevenzione. In via San Berbardo, ad esempio, è bastato che alcuni locali “imparassero” comportamenti virtuosi e che altri chiudessero, sostituiti da altri locali più “corretti”, per cambiare completamente le frequentazioni. Per questo, il consorzio dei commercianti ha presentato al Comune una proposta per occupare lo spazio delle scale con eventi e manifestazioni “tranquille”: musica non caciarona che conquisti un pubblico un po’ più maturo rispetto agli adolescenti ubriachi, poesia, arte in ogni sua forma.

Porotto(Il progetto provvisorio del palco per eventi in piazza delle Erbe)

<Ne stiamo ragionando con il Comune – conclude Porotto – e, in particolare, con gli assessori al Turismo Carla Sibilla e al Commercio Emanuele Piazza, col quale abbiamo intavolato una proficua discussione>.

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